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Note Per La Macroprogettazione

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Note per la macroprogettazione

Serve una strategia globale per non disperdere il capitale economico ed umano in rivoli parcellizzati di microattività che avrebbero come conseguenza la proliferazione di differenze tra attori, con i soliti noti che restano nell'ombra al sicuro e senza una messa terra concreta della ricaduta delle azioni formative.

Qui indico alcuni punti di attenzione.
I particolare il DM 66 descrive 3 tipi di attività:

  1. Percorsi di formazione
  2. Laboratori di formazione
  3. Comunità di pratiche

Queste tre tipologie devono essere tenute legate.
Nella macroprogettazioe sono allocati i budget distribuiti secondo le percentuali richieste, il numero di azioni previsto e i destinatari previsti (29 febbraio scorso).
La microprogettazione può tenere legate le tre tipologie con alcune attenzioni:

  • Percorsi di formazione
    • Definire con precisione gli esiti attesi in termini di cosa le persone devono portare a casa
    • Chiedere ai partecipanti di formulare domande in vista dell'evento formativo (logica delle FAQ)
    • Inoltrare le domande ai fornitori selezionati per i diversi percorsi con la richiesta di orientare la progettazione esecutiva a rispondere innanzi tutto a quelle domande
    • Chiedere ai fornitori di far produrre ai partecipanti dei semilavorati esemplificativi dei contenuti trattati. Saranno i semilavorati per i laboratori
    • Se si tratta di moduli da 25 ore, chiedere una valutazione intermedia ai partecipanti destinata a riorientare la seconda fase
    • Raccogliere i semilavorati mediante un qualsiasi sistema di archiviazione Cloud
  • Laboratori di formazione
    • Ripartire dai semilavorati e approfondirne l'uso concreto nelle situazioni, inserendo procedure per l'uso. Questo porterà a descrivere delle Pratiche. Meglio se avendo definito prima un formato standard per la descrizione di una pratica
    • Arricchire l'archivio in Cloud con le pratiche ottenute dai Laboratori
    • Prevedere scambi tra i diversi Laboratori
    • Selezionare le pratiche più innovative ed identitarie per la scuola e assegnarle ai tutor per la fase successiva
  • Comunità di pratiche
    • Assegnare il ruolo di tutor a tutte le persone sulle quali si intende investire. È la prima volta che si può ricompensare queste persone, sia pure sempre in modo simbolico, visto il compenso orario, ma in ogni caso più ampio che in passato
    • Identificare qualche tutor in più nel collegio docenti facendo un semplice bilancio di competenze, anche con un breve questionario tramite un Modulo
    • Assegnare ad ogni tutor il compito di scambiare pratiche dentro e fuori dalla scuola
      • Dentro la scuola assegnando un tempo dedicato durante le programmazioni, o i consigli o in occasioni progettate ad hoc (La cosiddetta Settimana Santa) e in affiancamento durante le lezioni
      • Fuori dalla scuola stando in contatto con Istituti Vicini con attività di visite incrociate
      • Organizzando eventi con reti di scuole vicine


Page last modified on January 11, 2025